wrapped time by lucia galia from italy
designer's own words:
Il profilo del consumatore ideale Beck’s:
La sua consapevolezza non ha età, vive la sua era biologica senza pregiudizi anagrafici, non ha barriere culturali o sociali, respira e si muove in microcosmi d’avanguardia dove appagare ed espandere la propria ricerca e crescita evolutiva.
Riflettendo la propria vita in nuove visioni prospettiche, si muove in percorsi esperenziali dai mutevoli linguaggi espressivi.
Ha sviluppato sensibilità ed attenzione esplorativa verso ogni nuova forma di comunicazione emergente che si differenzi dal contesto vissuto. E’ uno sperimentatore senza tempo, ogni momento esiste solo se interpretato intensamente, attimo dopo attimo, ogni istante nasconde emozioni uniche, irripetibili, irrinunciabili. La propria consapevolezza, la propria soddisfazione è data dall’esplicazione del proprio potenziale che intreccia percorsi e comportamenti trasversali ricercati, creando nuove forme di interazione sociale, di aggregazione, lasciando un segno libero e spontaneo perché vero e senza filtri.
La coscienza della propria individualità delinea il filo conduttore delle sue scelte che si rinnovano attraversando spazi ed installazioni inesplorate.
Ricerca emozioni che scuotono le sue percezioni sensoriali, ama circondarsi di centrifughe di espressioni visivo-percettive inseguendo innovative strutture sociali conviviali e comunicative. Accetta le proprie contraddizioni e i propri contrasti con consapevolezza come stimolo al rinnovamento interiore, alla crescita ed al dialogo; il suo habitat naturale è manifestazione del suo essere eclettico e camaleontico nell’essere, nell’apparire come nell’interpretare.
Il suo istinto insaziabile, si nutre delle emozioni che lo circondano, intravede e riconosce plusvalori emotivi nella quotidianità del vivere, nella spontaneità del conoscersi e del venirsi incontro, decodifica ed interpreta ogni struttura del comportamento come espressione di autocoscienza reattiva a stimoli immediati e decisi. Coglie ogni sfumatura dell’ebrezza del vivere sfuggendo la rarefatta coscienza dell’esistere che non gli si addice. Crede in una visione soggettiva come integrazione/estensione dell’oggettività contestuale, la sua emozione produce impulso, si prolunga nella spinta all’azione, che ha nella logica intraprendenza la sua regola. Vive e ricerca affinità elettive non convenzionali, utilizza un linguaggio ironico-trasgessivo, la sua inclinazione naturale è differenziarsi dalla massa respingendo ogni omologazione.
La diversità come induzione alla riflessione e ad una scelta decisa. Riconosce nell’interazione l’intento comune di crescita, punta al un linguaggio polisensoriale, nulla è fine a se stesso, le dinamiche espressive sono allargamento di coscienza e tendono a stimolare la sua mente ed il suo corpo come un pioniere nomade di percorsi culturali e sociali comunicativi ed interattivi.
Ibrida consapevolezza il leit-motiv.
LIVEorEXISTE… you are key
Stato d’animo
Un luogo nel luogo
Il suo plusvalore è Beck’s
Un luogo che muta, genera metamorfosi emozionali.
24 su 24…è un incubatore che respira della consapevolezza di chi al suo interno si emoziona.
Ricerca amplificazioni di stati di benessere istantanei o crescenti, ricerca sinergie.
Durante l’arco della giornata 4 possibili variazioni di stati d’animo attraverso variazioni di luci(naturale/artificiale),atmosfere, creare interazioni e socializzazioni differenti(sedute e tavoli), si avrà una sensazione di spazialità sempre differente che tenderà a modificarsi parallelamente al cambio di mostre, vetrine, situazioni.
Le suggestive variazioni di luce e di atmosfere, metamorfosi dell’arredo, si mescolano per provocare sensazioni di dinamica spaziale.
Esprimersi o provare emozioni forti attraverso l’espressione degli altri: evocazione, riflessione, fervida creatività emozionale, un percorso emozionale come elemento unificatore.
Variazioni di segni, superfici, materiali si incontrano, si mescolano in silhouettes sinuose e sfaccettature multiple, l’immagine si comprime attraverso una sovrapposizione di vari strati; questa compressione ottica può creare anche una compressione dei contenuti, se le immagini riflesse provenienti da vari contesti si sovrappongono, può sorgere un messaggio del tutto nuovo: lo spazio ottico può essere percepito come uno spazio vitale.
Libertà di fare scelte consapevoli, ragionate e indipendenti, le uniche con cui la persona costruisce la propria personalità.
Le opere artistiche sono godimento estetico per chi ha bisogno di buone sensazioni, senso di accoglienza, soffice, in casa come nella città. Il vero obiettivo d’uso di questi oggetti è lo sguardo ed il giudizio, strategie comunicative di tipo dimostrativo, mostro, quindi sono…., prevale la funzione espressiva ed estetica, il benessere psichico su quello fisico. L’oggetto come icona o immagine mimetica che riproduce il nostro significato di realtà per somiglianza o corrispondenza funzionale. Spesso distinguere tra la forma-funzione dalla forma-apparenza, porta a delle deviazioni semiotiche con traslazione di significati.
L’oggetto del buon progettare deve essere un dialogo auto-esplicativo capace di mettere in scena situazioni e dialoghi, che si proponga come forma capace di parlare.
E’ l’emozione che stimola la mente.
Tipologia del locale:
L’intento progettuale è stato mirato alla sintesi dei concetti dichiarati nel profilo del consumatore e suo stato d’animo, traducendolo in un linguaggio formale fattibile.
La struttura è stata avvolta con nuovi valori simbolici che rappresentano l’intreccio delle scelte intraprese, moduli a strisce in Corian che partono dall’entrata ed avvolgono il locale a terra ed in ogni parete, materiale riflettente e tralucente con retroilluminazione per combinare versatilità emozionale (variazioni di cromie luminose programmabili nelle 24 ore) e praticità manutentiva. Esse inglobano delle nicchie rientranti a diversa altezza per l’esposizione di opere e dei monitors per la visualizzazione di performances, dando vita a diverse configurazioni spaziali. Inoltre, nell’appoggio a terra, danno origine a sedute-panchina continue ed a tavoli rialzati senza seduta con inglobate bacheche di vetro scomponibili e configurabili a piacere. Il bancone è formato dall’incontro dei tre percorsi ideali in Corian con sedute modulari scorrevoli comprensive di “eye cathing” retroilluminati e rialzate da terra, che danno origine a molteplici disposizioni. Le sedute a parete come i tavoli, sempre composte da moduli in Corian , discendono e si innalzano dal terreno con possibilità di regolazione in altezza dando vita a piani di appoggio, seduta o di esposizione diversificati nella grandezza e nell’estensione. Le lampade inclusive di “eye cathing” discendono dal soffitto con un braccio snodato e sono regolabili nella posizione, direzione ed altezza. Nell’incrocio con il soffitto ha origine il primo magnificatore, unico elemento totemico dichiaratamente curvo, formato da cilindri in vetro che ha come funzione la refrigerazione del prodotto Beck’s e la sua esaltazione emozionale dettata dalle variazioni di retroilluminazione dell’impianto che si estende in tutto il locale. Nella parete in fondo al locale è inglobato il marchio e la sua icona, la chiave, avvolta da un alone retroluminescente.
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